Brume nordiche
Edvard Grieg contribuì in modo essenziale alla conoscenza e alla diffusione, in Europa, della musica popolare norvegese; egli fu esponente di spicco delle cosiddette Scuole nazionali che, nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono l’elemento di novità principale della musica europea. La sua musica riuscì a conciliare intimità e semplicità proprie della musica del suo Paese con soluzioni e tendenze musicali moderne, specialmente impressionistiche. Il popolarissimo Concerto per pianoforte e orchestra fu composto nel 1868, durante una vacanza nel villaggio danese di Sölleröd, a nord di Copenhagen; nella capitale venne eseguito per la prima volta il 3 aprile 1869 dal pianista Edmund Neupert, a cui la partitura è dedicata. Franz Liszt, ammiratore di questo concerto, aveva proposto alcune modifiche nella parte orchestrale, ma, col tempo, si è tornati a eseguire, di preferenza, l’edizione originale scritta da Grieg, più equilibrata nel rapporto tra solista e orchestra.
La composizione della Prima Sinfonia di Johannes Brahms ebbe una gestazione lunghissima, proverbiale, in quanto dai prima abbozzi del 1855, si dovette aspettare il 1876 per sentirne la prima esecuzione integrale. Brahms era già famoso ovunque, ma aveva superato la quarantina senza essersi ancora confrontato col genere strumentale più illustre, quello che decretava la grandezza di un compositore. Con questo debutto tardivo, Johannes Brahms intese esprimere in musica la propria riconoscenza a Beethoven e al suo genio, operazione ben compresa dai contemporanei, come il celebre direttore Hans von Bülow, che la definì “la Decima”, ideale continuazione del catalogo beethoveniano.
R. Schumann – Ouverture da Genoveva, op. 81
E. Grieg – Concerto in la minore per pianoforte e orchestra , op. 16
J. Brahms – Sinfonia n. 1 in do minore, op. 68
Martedì 11 Dicembre 2018 – ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni – Via Dè Monari, 1/2 (Bologna)
05/11/2018
Il concerto solistico dedicato al violino fu concepito da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività del compositore; egli, infatti, non ancora quarantenne, aveva concluso, nell’arco di un triennio, il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l’opera Evgenij Onegin.
11/12/2018
Edvard Grieg contribuì in modo essenziale alla conoscenza e alla diffusione, in Europa, della musica popolare norvegese; egli fu esponente di spicco delle cosiddette Scuole nazionali che, nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono l’elemento di novità principale della musica europea.
01/01/2019
Anche quest’anno si conferma un imperdibile appuntamento bolognese: il concerto di Capodanno della nostra Orchestra.
13/01/2019
Secondo il grande musicologo Alfred Einstein, il fatto che nella musica di Mendelssohn appaia frequentemente, nei movimenti allegri, l'indicazione “con fuoco”, oppure “appassionato” individua senz’altro un preciso gusto romantico;
18/02/2019
La vicenda di Coriolano, narrata da Plutarco nelle Vite parallele, aveva già ispirato, fra le altre, l'omonima tragedia di Shakespeare, autore carissimo a Beethoven.
25/03/2019
Nonostante Pëtr Il'ič Čajkovskij fosse un ottimo pianista, il pianoforte non fu mai al centro dei suoi interessi di compositore. Il concerto in si bemolle minore resta, dunque, l'unico lavoro pianistico entrato a far parte stabilmente dei capolavori del musicista russo;
15/04/2019
Omaggio a Gioachino Rossini Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi.
13/05/2019
Nel 1924 il giovane George Gershwin propose un brano stupefacente, osteggiato in pari misura col successo crescente che il pubblico gli decretava. Questo perché, per la prima volta, un musicista, proveniente dal mondo extra-colto, proponeva una composizione in cui si combinavano la tradizione classica e la musica jazz, ma anche il blues. Insomma, questo brano è una vera e propria commistione di generi (musica colta e musica di consumo) e culture (bianca e nera).
08/06/2019
Rossini davanti a un ritratto di Mozart scrisse: “Egli fu l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità, e la consolazione della mia vecchiaia”.