14/05/2018

Giorgio Zagnoni - Flauto

Corti del Settecento.

L’esperienza musicale del Settecento europeo è strettamente legata ai profondi cambiamenti sociali e culturali che caratterizzarono il periodo storico. Le abitudini salottiere dell’aristocrazia impongono ancora un gusto ricco di ornamenti e di leggerezza e i musicisti sono ancora “artigiani” al servizio di re e nobili. Tuttavia, si inizia via via a insinuare l’idea che, in realtà, la musica possa uscire dai ristretti spazi delle corti per avere una funzione più universale.

Fra i flautisti, oltre che teorici, più importanti del periodo troviamo Jacques Hotteterre, Johann Joachim Quantz, che lavorò alla corte di Federico II di Prussia – peraltro, anch’egli appassionato flautista – e Pierre-Gabriel Buffardin, che fu maestro di Quantz, e al quale, con molta probabilità, Johann Sebastian Bach dedicò alcune delle sue composizioni per flauto.

(Foto: Sabrina Tirino)

  • Musiche alle Corti del XVIII secolo

Lunedì 14 maggio, ore 21:00
Teatro Auditorium Manzoni – Via Dè Monari, 1/2 (Bologna)

Giorgio Zagnoni
Giorgio Zagnoni Flauto
Giorgio Zagnoni ha iniziato gli studi presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, diplomandosi in flauto presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze con il massimo dei voti e la lode. A diciotto anni ha vinto il concorso nazionale per primo flauto presso l’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano, ricoprendo tale ruolo per un decennio. A venti anni diventa titolare di cattedra al Conservatorio bolognese, dove ha ricoperto tale ruolo fino al 2013. Ha tenuto concerti per le maggiori istituzioni musicali italiane e all’estero si è esibito nelle sale più prestigiose. Ha effettuato importanti tournée in Giappone, Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Germania, Russia, Australia, Belgio, Spagna, Irlanda, Finlandia, Grecia, Lussemburgo, Messico, Inghilterra.
In occasione del Bicentenario degli Stati Uniti ha tenuto un concerto alla Casa Bianca. Ha ricevuto riconoscimenti quali il Premio decennale di Benemerito alla Cultura conferito dal Consiglio dei Ministri, il Premio per il Bicentenario del Tricolore Bandiera d’Italia, Il Diapason d’Oro, Il Nettuno d’Oro, Il Premio Taormina. In occasione del concerto tenuto al Vittoriano a Roma, gli è stato recentemente conferito il Premio alla Carriera sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica. Gli è stata inoltre assegnata la medaglia commemorativa Arcangelo Corelli insieme al Maestro Sergiu Celibidache ed è stato nominato per chiara fama Accademico della Regia Accademia Filarmonica di Bologna.
È stato fondatore del Bologna Festival, direttore artistico della stagione concertistica Musicalmente Bologna, direttore artistico delle commemorazioni verdiane Italiani nel mondo tenute presso il Vittoriano, a Roma. È stato responsabile artistico e coordinatore del Progetto Triennale Multiregionale di Alta Formazione in Orchestra Sinfonica: Afos, Mythos della Fondazione Arturo Toscanini. È Direttore Artistico del Festival Da Bach a Bartók di Imola.
Nel 2003 gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2005 è stato nominato Presidente della Fondazione Accademia Verdi Toscanini.
Dal 2005 al 2009 ha fondato e diretto la rassegna bolognese Musicando, nata per portare in scena espressioni artistiche e musicali di varie origini e diversi Paesi, considerandole linguaggi universali capaci di abbattere le barriere temporali e spaziali, ospitando artisti come Paco De Lucia, Youssou N’Dour, Gilberto Gil, Buena Vista Social Club. Dal 2008 è Direttore Artistico e dal 2013 Presidente del Teatro Auditorium Manzoni di Bologna. Dal 2010 è Presidente della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, poi Orchestra Filarmonica di Bologna. Sotto la sua Presidenza è nata in questi anni la collaborazione con la Sawakami Opera Foundation, che ha portato la Filarmonica in tournée in Giappone dal 2014 al 2017.

05/11/2018

Il concerto solistico dedicato al violino fu concepito da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività del compositore; egli, infatti, non ancora quarantenne, aveva concluso, nell’arco di un triennio, il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l’opera Evgenij Onegin.

11/12/2018

Edvard Grieg contribuì in modo essenziale alla conoscenza e alla diffusione, in Europa, della musica popolare norvegese; egli fu esponente di spicco delle cosiddette Scuole nazionali che, nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono l’elemento di novità principale della musica europea.

13/01/2019

Secondo il grande musicologo Alfred Einstein, il fatto che nella musica di Mendelssohn appaia frequentemente, nei movimenti allegri, l'indicazione “con fuoco”, oppure “appassionato” individua senz’altro un preciso gusto romantico;

18/02/2019

La vicenda di Coriolano, narrata da Plutarco nelle Vite parallele, aveva già ispirato, fra le altre, l'omonima tragedia di Shakespeare, autore carissimo a Beethoven.

25/03/2019

Nonostante Pëtr Il'ič Čajkovskij fosse un ottimo pianista, il pianoforte non fu mai al centro dei suoi interessi di compositore. Il concerto in si bemolle minore resta, dunque, l'unico lavoro pianistico entrato a far parte stabilmente dei capolavori del musicista russo;

15/04/2019

Omaggio a Gioachino Rossini Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi. 

13/05/2019

Nel 1924 il giovane George Gershwin propose un brano stupefacente, osteggiato in pari misura col successo crescente che il pubblico gli decretava. Questo perché, per la prima volta, un musicista, proveniente dal mondo extra-colto, proponeva una composizione in cui si combinavano la tradizione classica e la musica jazz, ma anche il blues. Insomma, questo brano è una vera e propria commistione di generi (musica colta e musica di consumo) e culture (bianca e nera).

08/06/2019

Rossini davanti a un ritratto di Mozart scrisse: “Egli fu l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità, e la consolazione della mia vecchiaia”.

2018-09-20T14:50:03+02:00
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