15/04/19

Giorgio Zagnoni  – Flauto

Omaggio a Gioachino Rossini

Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi. Rossini stesso, cinquant’anni dopo, appose sull’autografo la seguente dichiarazione:

Parti di Violino Primo, Violino Secondo, Violoncello, Contrabbasso; e questo di Sei Sonate orrende Da me composte alla Villeggiatura (presso Ravenna) del mio amico mecenate Agostino Triossi alla età la più Infantile non avendo preso neppure una Lezione di Accompagnamento: il Tutto Composto e Copiato in Tre giorni ed eseguito cagnescamente dal Triossi Contrabbasso, Morini (di Lui Cugino) Primo Violino, il fratello di questo Violoncello ed il Secondo violino da me stesso, che ero per dir vero il meno Cane.

Le Sonate subirono nell’Ottocento varie trascrizioni, dal quartetto di fiati all’orchestra d’archi; la moderna fortuna esecutiva della raccolta, invece, data da quando Alfredo Casella scoprì a Washington, presso la Library of Congress, le parti originali complete. Le Sonate, al contrario dei lavori per il teatro, non furono composizioni particolarmente note o apprezzate, all’epoca di Rossini e il fatto che ne girassero delle trascrizioni, non contribuì ad accrescerne prestigio e diffusione presso i contemporanei.

Tuttavia, nell’Ottocento, la pratica della trascrizione, come quella per strumento solista e archi – pensata per evidenziare le doti di grandi virtuosi, come il famoso flautista Giulio Briccialdi – fu strumento importantissimo di divulgazione, garantendo in luoghi non deputati alle grandi rappresentazioni musicali, come le opere e i concerti, la diffusione di composizioni che altrimenti sarebbero state, in epoca di non riproducibilità tecnica dell’arte, precluse ai più.

  • Sonata a Quattro n. 1

  • Fantasia sulla Gazza Ladra

  • Fantasia sul Barbiere di Siviglia

  • Ouverture del Barbiere di Siviglia

  • Sonata a Quattro n. 3

  • Fantasia su Guglielmo Tell

Lunedì 15 Aprile 2019 – ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni – Via Dè Monari, 1/2 (Bologna)

biglietti
Giorgio Zagnoni
Giorgio Zagnoni Flauto
Giorgio Zagnoni ha iniziato gli studi presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, diplomandosi in flauto presso il Cherubini di Firenze con il massimo dei voti e la lode. A diciotto anni ha vinto il concorso nazionale per primo flauto presso l’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano, ricoprendo tale ruolo per un decennio. A venti anni diventa titolare di cattedra al Conservatorio G.B. Martini di Bologna dove ha ricoperto tale ruolo fino al 2013. Ha tenuto concerti per le maggiori istituzioni musicali italiane e all’estero si è esibito nelle sale più prestigiose. Ha svolto importanti tournée in Giappone, Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Germania, Russia, Australia, Belgio, Spagna, Irlanda, Finlandia, Grecia, Lussemburgo, Messico, Inghilterra, ecc. È considerato dalla critica uno dei più grandi flautisti di fama internazionale: Giulio Confalonieri e Duilio Courir lo definiscono “Flauto Magico da Bologna”, Franco Abbiati “Re Mida del Flauto”, Massimo Mila “Un flauto che canta e incanta come una voce”. Lorenzo Arruga dice di lui “Flautista di gran razza” e Mario Pasi “Quel Flauto Incanta”. Stessi apprezzamenti li riceve dalla critica straniera sui più importanti organi di stampa, dal New York Times al Japan Times. In occasione del Bicentenario degli Stati Uniti ha tenuto un concerto alla Casa Bianca. Ha ricevuto riconoscimenti quali il Premio decennale di Benemerito alla Cultura conferito dal Consiglio dei Ministri, il Premio per il Bicentenario del Tricolore Bandiera d’Italia, per ben quattro volte ha ricevuto il Premio Internazionale I Numeri Uno, tenuto a Firenze, Perugia, Roma, L’Aquila, Il Diapason d’Oro, Il Nettuno d’Oro, Il Quadrivio di Rovigo, il Premio Pentagramma ad Abano Terme, Il Premio Taormina. In occasione del concerto tenuto al Vittoriano a Roma gli è stato conferito il Premio alla Carriera sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica. Gli è stata inoltre assegnata la medaglia commemorativa Arcangelo Corelli insieme al Maestro Sergiu Celibidache ed è stato nominato per chiara fama Accademico della Regia Accademia Filarmonica.
Ha effettuato incisioni discografiche con C.B.S., R.C.A., P.D.U., E.M.I., Fonit Cetra. È stato fondatore del Bologna Festival, direttore artistico della stagione concertistica Musicalmente Bologna, direttore artistico delle commemorazioni verdiane Italiani nel mondo tenuto al Vittoriano, Roma. È stato responsabile artistico e coordinatore del Progetto Triennale Multiregionale di Alta Formazione in Orchestra Sinfonica: AFOS, MYTHOS della Fondazione Arturo Toscanini.
È Direttore Artistico del Festival da Bach a Bartók di Imola.
Nel 2003 gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2005 è stato nominato Presidente della Fondazione “Accademia Verdi Toscanini”.
Dal 2005 al 2009 ha fondato e diretto la rassegna bolognese “Musicando”, nata per portare in scena espressioni artistiche e musicali di varie origini e di diversi Paesi, considerandole linguaggi universali capaci di abbattere le barriere temporali e spaziali, ospitando artisti come Paco De Lucia, Youssou N’Dour, Gilberto Gil, Buena Vista Social Club…
Dal 2008 è Direttore Artistico e dal 2013 Presidente del Teatro Auditorium Manzoni di Bologna.
Dal 2010 è Presidente dell’Orchestra Filarmonica di Bologna, ruolo che è stato riconfermato all’unanimità nel 2015. Sotto la sua Presidenza è nata in questi anni la collaborazione tra la OFBO e la Sawakami Opera Foundation che ha portato la Filarmonica in tournée in Giappone dal 2014 al 2018.
I Solisti dell’Orchestra Filarmonica di Bologna
I Solisti dell’Orchestra Filarmonica di Bologna
Il gruppo nasce nel 2008 ed è formato dai Professori dell’Orchestra Filarmonica di Bologna che svolgono anche un’intensa attività solistica. L’Ensemble si propone come un’Orchestra da Camera ed ha collaborato con i migliori artisti e interpreti internazionali, riscuotendo entusiastici consensi da parte della critica e del pubblico. Dal 2012 il gruppo si esibisce in varie formazioni nella prestigiosa rassegna di musica da camera dei “Concerti Break” al Circolo Ufficiali di Bologna.
Il repertorio scelto riguarda soprattutto i grandi capolavori del barocco da A. Vivaldi a J.S. Bach fino al classicismo di W.A. Mozart e di J. Haydn.
(foto Sabrina Tirino)
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05/11/2018

Il concerto solistico dedicato al violino fu concepito da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività del compositore; egli, infatti, non ancora quarantenne, aveva concluso, nell’arco di un triennio, il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l’opera Evgenij Onegin.

11/12/2018

Edvard Grieg contribuì in modo essenziale alla conoscenza e alla diffusione, in Europa, della musica popolare norvegese; egli fu esponente di spicco delle cosiddette Scuole nazionali che, nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono l’elemento di novità principale della musica europea.

13/01/2019

Secondo il grande musicologo Alfred Einstein, il fatto che nella musica di Mendelssohn appaia frequentemente, nei movimenti allegri, l'indicazione “con fuoco”, oppure “appassionato” individua senz’altro un preciso gusto romantico;

18/02/2019

La vicenda di Coriolano, narrata da Plutarco nelle Vite parallele, aveva già ispirato, fra le altre, l'omonima tragedia di Shakespeare, autore carissimo a Beethoven.

25/03/2019

Nonostante Pëtr Il'ič Čajkovskij fosse un ottimo pianista, il pianoforte non fu mai al centro dei suoi interessi di compositore. Il concerto in si bemolle minore resta, dunque, l'unico lavoro pianistico entrato a far parte stabilmente dei capolavori del musicista russo;

15/04/2019

Omaggio a Gioachino Rossini Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi. 

13/05/2019

Nel 1924 il giovane George Gershwin propose un brano stupefacente, osteggiato in pari misura col successo crescente che il pubblico gli decretava. Questo perché, per la prima volta, un musicista, proveniente dal mondo extra-colto, proponeva una composizione in cui si combinavano la tradizione classica e la musica jazz, ma anche il blues. Insomma, questo brano è una vera e propria commistione di generi (musica colta e musica di consumo) e culture (bianca e nera).

08/06/2019

Rossini davanti a un ritratto di Mozart scrisse: “Egli fu l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità, e la consolazione della mia vecchiaia”.

2019-04-08T16:34:46+02:00
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