Rachmaninov e Brahms
Sergej Rachmaninov compose il suo Secondo Concerto per pianoforte tra l’autunno del 1900 e l’aprile 1901, dopo la depressione causata dall’insuccesso di pubblico e critica della sua prima sinfonia. Questa crisi, portò il compositore ad affidarsi alle cure del famoso professore Nikolaj Dahl, allievo a Parigi di Charcot. Proprio Dahl fu il dedicatario, dunque, del Secondo Concerto, la cui prima esecuzione vide lo stesso Rachmaninov solista, il 27 ottobre 1901, a Mosca, diretto dal cugino Aleksandr Siloti.
Nel 1884, appena un anno dopo la composizione della Terza Sinfonia, Brahms si mise al lavoro per la Quarta, che sarebbe stata l’ultima, composta nelle due estati del 1884 e 1885. La prima esecuzione ebbe luogo a Meiningen il 25 ottobre del 1885, sotto la direzione dell’autore; Brahms non la considerava un’opera di facile presa sul pubblico, tuttavia la Quarta sollevò immediata approvazione, anche durante una tournée in Germania e Olanda dell’Orchestra di Meiningen guidata dal suo direttore stabile, Hans von Bülow. Solo a Vienna, come sempre diffidente verso ogni novità, la nuova composizione fu accolta con perplessità, nel gennaio 1886, sotto la bacchetta di Hans Richter. Lo stesso direttore, però, dirigerà ancora la Quarta a Vienna nel marzo 1897, questa volta con enorme successo, dovuto anche alla presenza in sala di Brahms, salutato da una trascinante testimonianza di simpatia e affetto, proprio pochi giorni prima della morte.
(Foto: ©Marco Caselli Nirmal)
Lunedì 19 febbraio, ore 21.00
Teatro Auditorium Manzoni – Via Dè Monari, 1/2 (Bologna)
05/11/2018
Il concerto solistico dedicato al violino fu concepito da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività del compositore; egli, infatti, non ancora quarantenne, aveva concluso, nell’arco di un triennio, il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l’opera Evgenij Onegin.
11/12/2018
Edvard Grieg contribuì in modo essenziale alla conoscenza e alla diffusione, in Europa, della musica popolare norvegese; egli fu esponente di spicco delle cosiddette Scuole nazionali che, nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono l’elemento di novità principale della musica europea.
01/01/2019
Anche quest’anno si conferma un imperdibile appuntamento bolognese: il concerto di Capodanno della nostra Orchestra.
13/01/2019
Secondo il grande musicologo Alfred Einstein, il fatto che nella musica di Mendelssohn appaia frequentemente, nei movimenti allegri, l'indicazione “con fuoco”, oppure “appassionato” individua senz’altro un preciso gusto romantico;
18/02/2019
La vicenda di Coriolano, narrata da Plutarco nelle Vite parallele, aveva già ispirato, fra le altre, l'omonima tragedia di Shakespeare, autore carissimo a Beethoven.
25/03/2019
Nonostante Pëtr Il'ič Čajkovskij fosse un ottimo pianista, il pianoforte non fu mai al centro dei suoi interessi di compositore. Il concerto in si bemolle minore resta, dunque, l'unico lavoro pianistico entrato a far parte stabilmente dei capolavori del musicista russo;
15/04/2019
Omaggio a Gioachino Rossini Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi.
13/05/2019
Nel 1924 il giovane George Gershwin propose un brano stupefacente, osteggiato in pari misura col successo crescente che il pubblico gli decretava. Questo perché, per la prima volta, un musicista, proveniente dal mondo extra-colto, proponeva una composizione in cui si combinavano la tradizione classica e la musica jazz, ma anche il blues. Insomma, questo brano è una vera e propria commistione di generi (musica colta e musica di consumo) e culture (bianca e nera).
08/06/2019
Rossini davanti a un ritratto di Mozart scrisse: “Egli fu l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità, e la consolazione della mia vecchiaia”.