capolavori di due umili
Max Bruch, grande amico di Brahms, oltre a essere un compositore di tutto rispetto, fu in possesso evidentemente di facoltà premonitrici fuori dal comune, se rileggiamo una sua intervista del 1907: «Di qui a cinquant’anni Brahms apparirà uno dei massimi compositori di tutti i tempi, mentre io sarò ricordato principalmente per aver scritto il Concerto per violino in sol minore». Bruch fu un inguaribile conservatore, dotato di grande vis polemica, che rivolgeva specie contro Liszt, Wagner e Strauss, e quando scomparve, nel 1920, molti lo consideravano già morto da tempo essendo per tutti un compositore dell’Ottocento. Il suo Concerto per violino fu scritto nel 1868, poco più di vent’anni dopo il Concerto per violino dell’amato Mendelssohn, risalente al 1845, che ne costituisce l’evidente antecedente.
Come gran parte delle sinfonie di Bruckner, anche la Seconda conobbe diverse versioni: realizzata fra l’ottobre 1871 e il settembre 1872, nel 1875 con l’aiuto di Johann von Herbeck, fu sottoposta a revisione radicale che si protrasse anche nel 1876. Una terza versione fu poi apprestata nel 1877. Nel momento in cui fu concepita, varie forze contrastarono lo slancio competitivo di Bruckner: l’influenza degli ambienti intellettuali viennesi, il timore di cogliere il gradimento dei maggiori esponenti della cultura accademica, intrisi di spirito conservatore, l’esigenza di rendere il proprio linguaggio accessibile ai musicisti del tempo, considerando che l’esecuzione della Prima Sinfonia era risultata pessima proprio per le difficoltà tecniche che gli strumentisti avevano dovuto affrontare. Da queste esigenze e altre paure, tipiche dell’insicurezza caratteriale di Bruckner, nacquero d’altra parte elmetti caratteristici del suo comporre, come il ricorso all’espediente di ampie pause nel corso della suddivisione degli elementi tematici, da cui il nome di Pausen-symphonie attribuitole.
M. Bruch Concerto per violino e orchestra n. 1 in sol minore, op. 26
A. Bruckner Sinfonia n. 2 in do minore
Lunedì 19 Dicembre 2022 , ore 20:30
Teatro Auditorium Manzoni – Via Dè Monari, 1/2 (Bologna)
21/02/22
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19/12/22
Max Bruch, grande amico di Brahms, oltre a essere un compositore di tutto rispetto, fu in possesso evidentemente di facoltà premonitrici fuori dal comune, se rileggiamo una sua intervista del 1907