Vienna città della produzione creativa
I concerti per pianoforte e orchestra di Mozart occupano una posizione speciale all’interno della sua produzione, perché si collocano quasi tutti nel periodo viennese (1781-1791). Il K488, in la maggiore, tra i più amati e più eseguiti di Mozart, fu composto nel 1786, durante la stesura de Le Nozze di Figaro. Opera travagliata, il concerto alterna momenti di vitalità strumentale a tratti più lirici; la tonalità principale in la maggiore, per Mozart la tonalità della gioia, rende luminosi il primo e il terzo movimento, mentre l’Adagio centrale sembra davvero preannunciare l’imminenza del Romanticsmo.
Mahler, nominato nel 1897 direttore dell’Opera di Vienna vi restò per dieci anni portando il teatro a una fama sconosciuta prima di allora. Nel 1901, reduce da una grave e dolorosa emorragia interna che lo aveva portato in fin di vita, acquistò una villa sulle rive del Wörthersee, nella quale trascorse l’estate. In tale contesto, nascono alcuni lavori tesi a celebrare il trionfo dell’uomo sul dolore e sulla morte: in particolare, il primo movimento della Quinta che risente chiaramente della sofferenza provata da Mahler. Il piano generale della Quinta fu sì, tracciato nel 1901, ma l’anno successivo, quando tornò sul lago con la giovane sposa Alma Schindler, il suo animo era cambiato: completò, così, la sinfonia con l’introduzione dello Scherzo, che divenne la parte centrale di tutto il lavoro. Tuttavia, la Quinta si rivelerà la sua creazione più problematica, portando Mahler a ritoccarla per tutto il resto della vita, fino all’ultima revisione del 1910.
(Foto: ©Marco Caselli Nirmal)
Lunedì 29 gennaio, ore 21:00
Teatro Auditorium Manzoni – Via Dè Monari, 1/2 (Bologna)
05/11/2018
Il concerto solistico dedicato al violino fu concepito da Pëtr Il’ič Čajkovskij alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività del compositore; egli, infatti, non ancora quarantenne, aveva concluso, nell’arco di un triennio, il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l’opera Evgenij Onegin.
11/12/2018
Edvard Grieg contribuì in modo essenziale alla conoscenza e alla diffusione, in Europa, della musica popolare norvegese; egli fu esponente di spicco delle cosiddette Scuole nazionali che, nella seconda metà dell’Ottocento, costituirono l’elemento di novità principale della musica europea.
01/01/2019
Anche quest’anno si conferma un imperdibile appuntamento bolognese: il concerto di Capodanno della nostra Orchestra.
13/01/2019
Secondo il grande musicologo Alfred Einstein, il fatto che nella musica di Mendelssohn appaia frequentemente, nei movimenti allegri, l'indicazione “con fuoco”, oppure “appassionato” individua senz’altro un preciso gusto romantico;
18/02/2019
La vicenda di Coriolano, narrata da Plutarco nelle Vite parallele, aveva già ispirato, fra le altre, l'omonima tragedia di Shakespeare, autore carissimo a Beethoven.
25/03/2019
Nonostante Pëtr Il'ič Čajkovskij fosse un ottimo pianista, il pianoforte non fu mai al centro dei suoi interessi di compositore. Il concerto in si bemolle minore resta, dunque, l'unico lavoro pianistico entrato a far parte stabilmente dei capolavori del musicista russo;
15/04/2019
Omaggio a Gioachino Rossini Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi.
13/05/2019
Nel 1924 il giovane George Gershwin propose un brano stupefacente, osteggiato in pari misura col successo crescente che il pubblico gli decretava. Questo perché, per la prima volta, un musicista, proveniente dal mondo extra-colto, proponeva una composizione in cui si combinavano la tradizione classica e la musica jazz, ma anche il blues. Insomma, questo brano è una vera e propria commistione di generi (musica colta e musica di consumo) e culture (bianca e nera).
08/06/2019
Rossini davanti a un ritratto di Mozart scrisse: “Egli fu l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità, e la consolazione della mia vecchiaia”.