19/10/2020
Stefano Bollani
Stefano Bollani
Roberto Abbado, Alexander Melnikov
Hirofumi Yoshida - Jessica Pratt
Julian Rachlin - Direttore e Violino
Capodanno sotto le due torri
L'autografo dell’Ottava Sinfonia, datato 30 ottobre 1822, fu in silenzioso possesso dell'amico Anselm Hüttenbrenner per più di quarant’anni, fino al 17 dicembre 1865, quando la Società viennese degli Amici della Musica organizzò una serata davvero speciale...
Rossini davanti a un ritratto di Mozart scrisse: “Egli fu l'ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità, e la consolazione della mia vecchiaia”.
Nel 1924 il giovane George Gershwin propose un brano stupefacente, osteggiato in pari misura col successo crescente che il pubblico gli decretava. Questo perché, per la prima volta, un musicista, proveniente dal mondo extra-colto, proponeva una composizione in cui si combinavano la tradizione classica e la musica jazz, ma anche il blues. Insomma, questo brano è una vera e propria commistione di generi (musica colta e musica di consumo) e culture (bianca e nera).
Omaggio a Gioachino Rossini Il giovane talento rossiniano si espresse già nel 1804 nelle Sonate a quattro: in tutto e per tutto dei quartetti per archi, seppure dall’organico insolito con un contrabbasso al posto della viola, furono composte per la comitiva di amici guidata proprio dal contrabbassista Triossi.
Nonostante Pëtr Il'ič Čajkovskij fosse un ottimo pianista, il pianoforte non fu mai al centro dei suoi interessi di compositore. Il concerto in si bemolle minore resta, dunque, l'unico lavoro pianistico entrato a far parte stabilmente dei capolavori del musicista russo;