Il secondo movimento si apre con un nostalgico tema che ci immerge in un’atmosfera espressiva tipicamente slava. Sembra prenderci quel sentimento di mestizia serale così ben espresso nel Purgatorio di Dante: «Era già l’ora che volge il disio / ai navicanti e intenerisce il core» L’eterea melodia iniziale, esposta dall’oboe sul pizzicato degli archi, si fa corporea nel passaggio ai violoncelli sul controcanto dei legni, per poi essere ripetuta in progressione, arricchendosi sempre più. Dopo che il fagotto suggella il primo tema con un’ennesima ripetizione, i legni sviluppano un nuovo tema dal carattere poco più vivace, indicato agogicamente con un Più mosso. Ampliatosi con l’ingresso della massa dei violini, questo secondo episodio va scemando, riportandoci al clima iniziale. Qui, prima i violini, poi i legni espongono nuovamente il primo tema, per chiudere il movimento con la dolce malinconia colla quale era cominciato.
Sinfonia n°4 in fa minore, op.36 II movimento – Andantino in modo di canzona